La “festa grossa” è da sempre considerato l’evento per eccellenza da tutti gli abitanti di Collestrada: da quelli di ieri, da quelli di oggi, da quelli che vi risiedono e da quelli che non vi risiedono più. Un evento che si materializza, oggi, ogni cinque anni e per questo ancora più desiderato, più atteso, più intenso. Un desiderio, un’attesa e un’intensità tali che solo un lungo e glorioso passato può generare.
Un lungo e glorioso passato! Non si può certo dire che la festa in questione non abbia un lungo passato! I primi documenti scritti risalgono al 1884 quando l’allora parroco Giuseppe Maria Carassai chiedeva al Vescovo il permesso di “…solennizzare la festa di Maria Santissima Assunta in Cielo con musica nella messa cantata e secondi vespri e di poter fare la processione portando processionalmente l’immagine…e di permettere che altre compagnie di parrocchie vicine…[potessero] unirsi alla processione…” (lettera autografa del 30 luglio 1884).
Undici anni più tardi Riccardo Pampanini, l’allora presidente della Pia Unione di Maria Santissima in Collestrada, con un’altra lettera chiedeva di nuovo al vescovo il permesso di poter fare “…una festa religiosa e civile…in onore di Maria SS. Assunta, festa che triennalmente, a spese di alquanti socii, sogliono fare…”(lettera autografa del 30 maggio 1895). “Triennalmente” dice la lettera: dunque la festa non era quinquennale ma triennale; “a spese di alquanti socii”: l’abitudine di raccogliere offerte per la festa che è tuttora in auge deriva da un’ antica consuetudine; “sogliono” : sono soliti. L’uso di questo verbo ci fa capire che nel 1895 la festa in onore di Maria SS. era un’abitudine già acquisita da tempo. Ma da quanto? La risposta potrebbe essere data dal quadro con ex-voto oggi conservato in chiesa. Quel quadro datato 27 agosto 1899 e realizzato a “ricordo della festa del IV centenario di Maria SS. Assunta dei XII apostoli”, fa risalire le origini della festa addirittura al 1499!
Un lungo e glorioso passato! Il passato della festa non è solo lungo, ma anche glorioso. Il nome con cui il popolo l’ha denominata, e la nomina ancora oggi, è “Festa Grossa”: “grossa” per estensione temporale in quanto si celebrava in più di un giorno (nel 1895 si celebrò il 25 agosto e il 1° settembre), ma grossa anche perché prevedeva grandi eventi (sempre nel 1895 furono messi in programma tra le altre cose: la musica in chiesa, un concerto, un dono alla chiesa, l’illuminazione esterna, il “fuoco” artificiale, i razzi ed addirittura la realizzazione di un manifesto).
A tutt’oggi certi tratti di quel lungo ed intenso passato si sono tramandati di generazione in generazione e sono rimasti intatti ancora ai giorni nostri: è rimasta l’illuminazione del borgo e sono rimasti i fuochi d’artificio. Svariati sono stati gli organi popolari che di questa festa si sono occupati: deputazioni, comitati ed associazioni. Tutti hanno cercato e cercano di fare quanto di meglio è possibile per presentare e realizzare un programma impegnato degno di tanta storia.