Il mio bel paese Collestrada

Valentina Bendini
Valentina Bendini Le fonti sull’origine e sulla storia di Collestrada non sono univoche ma grazie all’opera “Collestrada – Storia di un paese tra ospitalità ed esclusione” realizzata nel 1995 da Carlo Pagliacci possiamo farci un’idea sulle vicende relative all’evoluzione storico-demografica del nostro paese ed è proprio da lì che prenderò maggiormente le informazioni per raccontare la storia di Collestrada. Quando all’età di 9 anni lessi nel libro di storia il nome Collestrada rimasi stupita nel vederlo proprio lì, insieme ai nomi di città molto più grandi e sicuramente molto più conosciute. E invece poi mi resi conto che la posizione privilegiata di questo piccolo paese ha avuto un ruolo strategico. Infatti le prime vicende significative che lo riguardano, lo descrivono come un luogo di frontiera, una zona contesa e quindi esposta alle calamità derivanti dalle battaglie tra Perugia ed Assisi. Nel 1202 o nel 1203 (le fonti storiche non permettono di stabilire la data con precisione), durante una delle battaglie, Perugia riuscendo a dimostrare la propria supremazia, prese prigioniero un certo Giovanni di Pietro di Bernardone, il quale sfruttò l’anno di prigionia per porre le basi della propria conversione. Infatti di lì a poco questo giovane lascerà tutti gli averi donatigli dal padre e cambierà il proprio nome in Francesco. Fino al 1209, Collestrada era appartenuta al territorio di Assisi, ma proprio in quell’anno i perugini sconfissero l’esercito assisano e lo costrinsero a stilare un arbitrato nel quale si riconosceva la supremazia dei primi e quindi l’annessione di questo luogo d’interesse strategico al territorio di questi. E pensandoci è una decisione che non è cambiata nei secoli in quanto tutt’ora Collestrada è il confine del comune perugino con i comuni del versante assisano. La lontananza dalla città e la probabile assenza di popolazione portarono poi Perugia alla decisione di costruire proprio a Collestrada il più importante lebbrosario dei tre presenti sul territorio. L’anno di realizzazione non può essere stabilito univocamente, ma sicuramente si tratta del periodo che va dal 1209, anno della firma dell’arbitrato e quindi dell’annessione del paese a Perugia, e il 1216, anno del passaggio di San Francesco, fatto attestato in vari documenti storici. Il lebbrosario era costituito da 3 strutture: la prima denominata Santa Maria, era riservata ai sani e tuttora ha mantenuto la struttura originaria divenendo parte integrante dell’attuale nucleo storico del castello di Collestrada, per intenderci si tratta del caseggiato che circonda la piazza, la seconda dedicata a San Lazzaro, era abitata dagli uomini colpiti dal morbo e nonostante vari rimaneggiamenti della struttura resiste al tempo ed è meglio conosciuta come Ospedalone San Francesco, e la terza, intitolata a Santa Marta, era il luogo dove vivevano le donne sia sane che malate, di questa invece non ci restano tracce. Annesse a queste strutture esistevano anche le rispettive cappelle/chiese delle quali non è arrivata a noi nessuna testimonianza, anche se con molta probabilità l’attuale chiesa è nata sulle fondamenta di quella appartenuta al Santa Maria. I lebbrosari erano organizzati come delle vere e proprie comunità nelle quali era prevista l’osservanza di rigide regole di comportamento: la sottomissione ad una disciplina comune, la condivisione dei beni e l’astinenza sessuale. Per la sussistenza venivano impiegati i beni che ogni lebbroso era costretto a donare all’asilo nel momento in cui entrava a far parte della comunità e ciò che il territorio permetteva a questi di coltivare. Il XV secolo segna l’inizio del decadimento e dell’impoverimento di Collestrada, visto lo svilupparsi dei territori vicini, come quello di Ponte San Giovanni. Nel 1577 viene istituita la Compagnia del Santissimo Sacramento Essa era costituta da uomini pii, che aveva come obiettivo quello di sostenere le anime e l’organizzazione ecclesiale del territorio. La Compagnia è tuttora esistente ed è affiancata dalla Pia Unione, associazione di donne devote alla Madonna. Nel 1784 venne costruito, sulle rovine della torre dell’antico fortilizio, l’imponente campanile, punto di riferimento del paese in quanto visibile dalle principali vie di comunicazione che ci permettono di raggiungerlo. Nasce nel 1812, l’attuale Chiesa denominata di Santa Maria Assuta dei XII Apostoli dal nome del dipinto della Madonna Assunta in Cielo, al quale i parrocchiani attribuivano molti miracoli. La struttura ad un’unica navata, ha subito varie ristrutturazioni, di cui l’ultima in ordine di tempo è risalente al 1984, ed ha avuto come obiettivo più evidente quello di rendere più luminoso l’interno della Chiesa Infatti dei dipinti originari, restano solo i 4 angeli che si trovano sul soffitto a metà della navata. Altri fatti significativi li ritroviamo molto più avanti nella storia, e sono per lo più legati alle vicende relative all’Ospedalone San Francesco. Negli Anni Venti, ad esempio, all’interno di questa struttura venne costituita la Colonia dei Giovani Lavoratori, che diventò la Colonia-Scuola per orfani durante la Seconda Guerra Mondiale, periodo durante il quale Collestrada era considerata la polveriera dell’aeroporto di Sant’Egidio. La colonia venne chiusa, per problemi derivanti dalla mancanza di fondi per il mantenimento di una struttura così ampia, nel 1974, dopo un periodo in cui aveva accolto oltre agli orfani anche i bambini con turbe psichiche. Dopo questo periodo l’Ospedalone è stato trasformato in scuola inizialmente elementare e media inferiore e dopo un periodo durante il quale erano state chiuse entrambe, oggi la struttura ospita la scuola dell’infanzia e le prime classi della scuola elementare. Gli anni Novanta poi sono stati caratterizzati da un’espansione edilizia molto intensa sia nella zona alta del paese che nelle zone di Colle Basso (l’area che si sviluppa tra Via Ospedalone San Francesco e Via Centrale Umbra) e le Case Nuove (il territorio che si trova al di là della superstrada verso Sant’Egidio). Collestrada ha una caratteristica fondamentale, si trova al centro delle vie di comunicazione che collegano la nostra regione con il resto d’Italia. Proprio questa posizione strategica ha portato nel 1997 alla costruzione del Centro Commerciale Collestrada, inizialmente osteggiato da una parte della cittadinanza e appoggiato, invece da chi pensava potesse diventare un bacino lavorativo per i collesi e anche se non è stato proprio così, molti non autoctoni hanno deciso di venire ad abitare a Collestrada per posizionarsi più vicino al posto di lavoro. Certo è che non tutti i visitatori di questa struttura sanno che dietro quel nome c’è un paese con molti secoli di storia alle spalle. Le attività economiche preesistenti hanno subito inizialmente un forte contraccolpo al quale hanno risposto per lo più cercando di rinnovarsi e di offrire tutti i servizi necessari ai paesani, soprattutto a quelli più anziani e che hanno maggiori difficoltà di adattamento a strutture commerciali di certe dimensioni. Purtroppo alcune sono state costrette a chiudere.